“Spirito di pace”
Praga 1 febbraio 2024
Una personale del Maestro Giorgio Celiberti all’Istituto Italiano di Cultura di Praga

Nel quadro delle commemorazioni previste in occasione del Giorno della Memoria, l’Istituto Italiano di Cultura (IIC) di Praga apre oggi al pubblico la mostra “Spirito di pace”, che presenterà l’opera di Giorgio Celiberti, uno dei massimi protagonisti dell’arte italiana contemporanea. Alla presenza dell’Ambasciatore d’Italia a Praga, Mauro Marsili, interverranno il Maestro friulano, il Responsabile dell’IIC, Vito De Bellis, l’Europarlamentare ceca Martina Dlabajova e il curatore della mostra, Mario Da Re. Durante l’inaugurazione verrà anche letto il messaggio di saluto dell’Europarlamentare italiano, Gianantonio Da Re.
“Presentare a Praga l’opera del Maestro Giorgio Celiberti” – ha affermato l’Ambasciatore Marsili – “si inserisce in una precisa strategia di diplomazia culturale, volta a sostenere l’internazionalizzazione dell’arte italiana in un Paese attento e sensibile come la Repubblica Ceca”. Le opere in mostra nella Cappella barocca e nella Sala capitolare dell’IIC offrono una panoramica della produzione dell’artista italiano, che attraverso la manipolazione della materia e l’accostamento di segni e elementi primitivi, declinati intorno al tema centrale della natura umana, spinge gli spettatori a interrogarsi e riflettere sul passato, nonché sulle possibili connotazioni del futuro. Il ruolo dell’arte come testimonianza della memoria storica e medium relazionale tra gli individui rappresenta, infatti, la cifra della ricerca del Maestro Celiberti, anche sulla base dell’esperienza vissuta in prima persona della visita del lager di Terezin, vicino a Praga.
L’esposizione è stata realizzata con il patrocinio del Parlamento Europeo ed è stata promossa dall’Ambasciata d’Italia e dall’Istituto Italiano di Cultura di Praga, in collaborazione con lo Studio Giorgio Celiberti. La mostra resterà aperta con ingresso gratuito fino al 29 febbraio, per poi trasferirsi dal 7 marzo al 30 aprile nel Museo della fortezza di Terezin.
Alessio Di Giulio